E' nel pavimento lavato dove brillano
I pesci d'oro delle scarpe nuove
E' nel Cupido dal dente cariato
Che fa sedere le coppie, aspettando la mancia
Nella pallida guancia e nella spilla sul collo
E' nel bicchiere di Tempranillo
Dove lui desidera lei, attraverso un rosso inferno.
E' nella segatura ben sparsa,
Perché nessuna lacrima vada persa
E' nel primo sopraggiungere del tango
Nella notte curiosa dietro la porta chiusa
Ma... se non ti tengo tra le mie braccia
Tutto questo è una cartolina banale
Per uno specchio di barbiere
Per un ricordo che fa ancora male.
E' nella dama piccola che si appoggia
Al cavaliere come al parapetto di un balcone
E avanza con lo stivale sottile
Tra nuvole di neon e fumo
Del suo music-hall personale
E' nel sorriso dello scemo che non può ballare
Ma dentro di sé conquista e seduce
La bionda triste, col marito al fianco
Che parla di sacchi di caffè, e non ama il tango
E' nel gesto di Carlos che spalanca
Il bandoneon, come Mosè che apre il mare
E' nel frusciare di una gonna, nell'attimo di silenzio.
E' nell'odore di rosa, calzini ed assenzio
Ma... se non ti bacio come si baciano i ragazzi
Tutto questo è nostalgia per un mare dipinto
Per un marinaio senza più nave
Per un capitano senza un filo di vento
E' nella tosse roca del ballerino migliore
Che indossa la morte come un abito ben fatto
E nella vecchia coppia che danza
Engañadora per la millesima volta
E' nella vecchia ferita da coltello
Il giorno che qualcuno difese qualcuna
Nelle risate troppo forti e smargiasse
Nelle farfalle suicide sulle lampade rosse
E' nella grazia e nell'arroganza
Di questo contappunto, che ci trascina
Nei campi di luna, oltre la porta
Ma... se non mi sei vicina, amore
Tutto questo è una canzone vecchia
Dentro una valigia di ricordi smarriti
Di tanghi usati, in vecchi spartiti.
martedì 16 luglio 2013
Tango Perpendicular
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento